Interviste 

Sempre Fiano – la sfiducia motivata

“È stato lui a tradire le aspettative riposte e non noi a tradire lui”

Ottorino Ferilli ex vice Sindaco, assessore, capolista sfiduciatario del Sindaco Santonastaso.

Ottorino Ferilli la sua famiglia è nota a Fiano Romano ed è nata e cresciuta con la città stessa nei primi decenni del dopoguerra, ma lei chi è? Come ha iniziato ad interessarsi alla politica e perché? Ci racconti il suo percorso, la sua carriera politica.
In giovane età, mi fu chiesto di mettermi a disposizione per la comunità di Fiano Romano, città dove sono nato e dove la mia famiglia affonda le proprie radici. Onorato della stima che mi veniva riconosciuta, entrai nella sezione giovanile del PDS (antesignano del PD). Maturata la necessaria esperienza politica e amministrativa, rivestì il ruolo di Assessore prima alla scuola, poi all’urbanistica, in un’amministrazione di Centrosinistra guidata dal Sindaco Splendori. Successivamente, mi venne chiesto di candidarmi alle primarie per individuare la figura del prossimo Sindaco; vinsi con ampissimo margine quella contesa, in cui partecipò anche Davide Santonastaso con “Sinistra, ecologia e libertà”. Ricordo che votarono in un solo giorno 2040 persone, delle quali più di 1400 scelsero me – oltre il 60%.

Sono diventato Sindaco lo sono stato per due mandati, 10 anni alla guida di amministrazioni del fare, concrete, unite, con visione politica a lungo raggio

Nel primo mandato fui eletto col 63%, nel secondo col 72%. Ho sempre ritenuto che la politica sia servizio: gestire la cosa pubblica per fare del bene agli altri, per migliorarne la vita, il tempo libero, garantire alla comunità un luogo dove vivere e prosperare.
E veniamo al punto che interessa noi, i suoi cittadini ed i nostri lettori: vi sono state le dimissioni del sindaco Santonastaso perché all’interno della Giunta – lei compreso- dei consiglieri e assessori ne hanno deciso la sfiducia. Ce ne parli, tappa per tappa, ad iniziare da lei e ciò che lo ha unito agli altri.
Al netto delle narrazioni strumentali che sono state fatte, la realtà è più evidente di come è stata descritta.

La candidatura di Santonastaso a Sindaco nel 2021 è stata supportata dal nostro gruppo, con un contributo essenziale:

egli è diventato Sindaco con 1100 preferenze provenienti dal mio bacino elettorale; i 5 consiglieri dimissionari gli hanno portato circa 2000 preferenze rispetto alle 3256 prese dalla sua lista. Rispetto a tale aiuto, che in politica è concesso verso qualcuno che si ritiene affidabile e capace, salvo smentite, come purtroppo è accaduto.

Le mie dimissioni dalla Giunta sono arrivate il 27 settembre 2024 con una lettera

Le decisioni importanti venivano prese in segreto, senza consultare assessori e consiglieri; chiuso nelle sue stanze, offriva responsi che dovevano essere definitivi e incontestabili, tradendo l’essenza della democrazia e dello spirito di una squadra che lavora per il bene comune. E così io, insieme ad altri consiglieri, avevamo più volte informalmente manifestato la volontà di non andare avanti perché il nostro lavoro veniva quotidianamente ostacolato.

sin dall’inizio della sua amministrazione è mancato un aspetto essenziale: la collegialità

che chiaramente riepilogava comportamenti che disattendevano promesse e modi di comportarsi in unità d’intenti. Un esempio? La mia delega al personale era stata del tutto esautorata dalle scelte del Sindaco, col risultato di una migrazione di personale verso altri enti e con la conseguenza che uffici comunali importanti, come quello del settore economico e finanziario, sono stati svuotati. Inoltre, un tema fondamentale: una gestione disastrosa in ambito finanziario. In tre anni, a partire dall’elezione di Santonastaso, si è aperta una vertenza con la Social Pharm, società che gestisce la farmacia comunale, che oggi rischia di fallire lasciando la cittadinanza senza un servizio pubblico essenziale. Sono stati accumulati debiti per quasi 2.000.000 di euro: 700.000 euro pregressi, più un ulteriore 1.200.000, per un totale di 1.900.000 milioni di euro, che i cittadini subiranno sotto forma di tagli ad altri servizi. Pertanto, per il bene della nostra città, a dicembre abbiamo deciso che non potevamo più lavorare in tali condizioni. Abbiamo creduto che fosse giunto il momento di discutere queste problematiche faccia a faccia, tuttavia il Sindaco ha indicato informalmente agli uffici di posticipare l’approvazione del bilancio di previsione dai primi di gennaio a fine febbraio – fine marzo. Durante quella seduta, sapeva benissimo che non avrebbe avuto la maggioranza e sarebbe stato sfiduciato.

Una sfiducia a marzo 2025 avrebbe condotto a un commissariamento di 15 mesi, non 5, perché non ci sarebbero stati i tempi tecnici per votare a ridosso dell’estate e si sarebbe passati all’anno successivo

Il nostro atto di forza ha avuto un risultato: evitare lunghissimi mesi di gestione commissariale. È facile comprendere chi ha voluto il meglio per la nostra città e chi, invece, l’avrebbe gettata nel baratro.
Quindi l’agguato? Il non aver avvertito il sindaco né con richiami né con mozioni di sfiducia in Consiglio, che come dice il Santonastaso “sarebbe stato più leale”.
Il termine “agguato” non mi piace e non appartiene né a me, né al nostro modo di fare politica. L’agguato è un’imboscata che si tende al nemico per aggredirlo. Noi non avevamo alcun nemico, né volevamo aggredire qualcuno. Dirò di più: Davide Santonastaso è stato per dieci anni Vicesindaco durante le nostre amministrazioni, ha ricoperto ruoli importanti con le nostre squadre (tra cui l’assessorato alla scuola) e ha lavorato con noi. Perciò, nulla contro la persona; dal punto di vista amministrativo, però, un fallimento totale. Non è stato in grado di cambiare atteggiamento politico, passando dal ruolo di Assessore, che può permettersi talvolta di agire individualmente, al ruolo di Sindaco, che invece deve sempre confrontarsi con la sua squadra, perché rappresenta tutta la comunità. Come ho già spiegato, avvertimenti e richiami ce ne sono stati. Tuttavia, per spirito civico, abbiamo provato ad andare avanti. Di fronte a comportamenti recidivi contrari alla buona politica, abbiamo ritenuto opportuno agire.
Lei si candiderà sindaco? Nel suo partito ci saranno le primarie o già si è convenuto sul suo nome?
Sto ricevendo numerose richieste da molte liste e da tanti possibili candidati
, che mi chiedono di mettermi a disposizione. Chiarisco subito un aspetto: non mi auto-candido, come ha fatto Santonastaso, che alla prima uscita sui social, in un video dei tanti, già a dicembre aveva annunciato una candidatura, praticamente al buio. Se deciderò di mettermi al servizio della comunità, lo farò nei modi e nelle forme che altri decideranno con me. Senza dubbio, il legame che mi lega a Fiano Romano è storico, affettivo e sincero. È necessario risanare una situazione catastrofica, causata da mala gestio della precedente amministrazione, ed è opportuno tutelare i cittadini davanti a ingenti tagli che arriveranno per compensare i debiti accumulati in precedenza e a un imponente aumento della pressione fiscale.
Se sì, quali sono i programmi che porterà avanti, quali nuovi orizzonti rispetto al Santonastaso, quali i suoi metodi di governo della città dal punto di vista pratico e che ci pare abbiate contestato all’uscente amministratore?
Sarò schietto: non possiamo parlare di nuovi orizzonti rispetto

a Davide Santonastaso, perché con lui Fiano Romano ha vissuto in un perenne crepuscolo. La sua gestione non ha avuto orizzonti

Ancora oggi, le nostre amministrazioni sono ricordate come “governi del fare”. Il nostro modus operandi è sempre stato questo: garantire benessere e crescita alla comunità. Ciò tramite politiche di investimenti, opere pubbliche, strutturali e infrastrutturali, servizi ai cittadini (due tra tanti: servizio infermieristico, poi erroneamente trasformato in infermiere di comunità, e podologo), bilancio e trasparenza, sviluppo economico e lavoro, innovazione, partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica con dialogo e strumenti di democrazia partecipativa. In altre parole, tutto quello che è mancato alla scorsa amministrazione.
E, come andrà alle elezioni? Cercando lo scontro all’arma bianca o dato che la politica è fatta di mediazioni, compromessi, accomodamenti, cercando di ricucire con il Santonastaso che ha sempre parlato bene del suo passato e congiunto impegno?
“Compromesso” è una delle parole all’interno del nostro linguaggio più “compromesse”. Che vuol dire esattamente? Scendere a patti con chi ogni giorno sferra attacchi personali e ha causato problemi enormi alla cosa pubblica della propria città? Non ritengo sia questa la via da seguire. Abbiamo fatto una scelta, e la rivendichiamo: rompere con una gestione pericolosa per il benessere economico della comunità e fallimentare su tutti i fronti. Lo scontro, poi, non si addice alla mia persona né al mio modo di fare politica. Affronterò l’imminente campagna elettorale con la consapevolezza di aver agito per il bene di Fiano Romano, come ho sempre fatto.
O pensa di affrontarlo, sapendo che è un civico forte e che già ha battuto il suo partito, con una coalizione magari aperta alla destra, visto che una consigliera sfiduciaria con lei, la Pezzola, è vicina a Forza Italia?
È stato già detto, ma repetita iuvant: Davide Santonastaso fu battuto alle primarie per le elezioni del 2010 e dieci anni dopo, quando fu candidato Sindaco, è stato eletto anche grazie a un gran numero di preferenze facenti capo al nostro bacino elettorale. Le abbiamo convogliate verso di lui con sincerità, ci aspettavamo una considerazione migliore per il post elezioni, che invece non è arrivata.

Quindi sul “civico forte” posso nutrire delle perplessità, documentate da risultati elettorali

Per quanto concerne alleanze e coalizioni, per ora non sono in grado di rispondere perché ciascuno sta facendo le proprie valutazioni, me compreso, come già detto.

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