Monterotondo e dopo le critiche delle opposizioni nel numero scorso
che accusavano in modo unanime l’amministrazione cittadina guidata dal sindaco Riccardo Varone (esponente del Partito Democratico e appoggiato dalle liste dei Verdi, della Rete cittadina e liste d’appoggio) di “non avere programmi” e di operare come “un amministratore di condominio”.
INTERVISTA al vicesindaco e Assessore all’Urbanistica e Ambiente Luigi Cavalli facente funzioni di sindaco.
In temporanea assenza “vacanziale” del sindaco della città Varone, ne intervistiamo il vicesindaco e quindi facente funzioni l’Assessore all’Urbanistica e Ambiente Luigi Cavalli. E ciò ci rende grato anche il compito poiché il politico all’inizio di qualsiasi interlocuzione è tollerante e si esprime come i suoi sodali in “politichese”, ma se lo aizzate e pungolate in maniera appropriata, va a ruota libera e vi dice tutte le verità possibili. È quello che abbiamo fatto, si intende nei limiti di questa breve disamina. Vi è da premettere che l’Assessore si differenzia sostanzialmente anche dagli altri politici per una peculiarità e cioè che egli è un artigiano e ogni mattina si alza alle 4 e panifica con arte e mestiere nel forno storico delle sua famiglia allo Scalo.

E iniziamo col chiederle: cosa ci dice delle osservazioni e attacchi mossi dalle opposizioni alla vostra amministrazione. Pare che vi riconoscano – e da loro pressati – solo un quotidiano lavoro da “condominio” e al non pensare non al futuro, ma neanche al domani.
Beh innanzitutto va loro il mio personale ringraziamento. Governare, come loro dicono bene,una città di quasi 50mila abitanti in tutte le sue problematiche incombenze, e “parare” tutte le situazioni che si verificano ogni giorno non mi pare sia una cosa da niente. E ci si dimentica sempre che la città è un centro fulcro che per servizi importanti come la scuola, l’ospedale, la ferrovia e senza contare la grossa zona industriale, attrae ogni giorno migliaia di persone del suo circondario che vanno ad impattare sul nostro bilancio con l’uso di strade, energie e materiali, che noi paghiamo interamente con le nostre risorse, e mentre le città vicine ne usufruiscono senza spendere nulla. Le assicuro che a volte ci dibattiamo per giorni nel cercare coperture sufficienti a tutto il carico. È facile criticare, a cose fatte anche noi a volta ci diciamo: eh ma potevamo anche far questa cosa e talaltra meglio,ma le situazioni e le emergenze che le accompagnano avvengono e bisogna prontamente risolverle.
Sindaco f.f (facente funzioni) certo lei ha rintuzzato la prima critica con la logica di chi si alza la mattina e che se non inforna con la pala, il pane non si mangia! Ma… ma le critiche tutte inoltrate vanno ad incidere sul modo sociale e filosofico di fare la politica, una politica che guidi per mano il cittadino e lo indirizzi su come ad esempio non sprecare le risorse, al loro consumo e fruizione, all’educazione civica, naturalistica, storica e a guardare i loro bisogni e quelli delle generazioni che verranno e valorizzare queste scelte “immateriali” ma che incideranno oggi e nel futuro proprio sulle materiali.
Guardi ci vorrebbero parecchie pagine del suo giornale per illustrare pienamente ciò che sinora si è fatto in tal senso e non si vede. Oramai siamo abituati ai gruppi social che attaccano l’amministrazione su ogni cosa: si ricorda gli alberi abbattuti che sollevavano gli asfalti? Ora non ne parlano più perché le essenze sostituite sono cresciute e belle ci allietano lo sguardo e riparano dal sole. Ho personalmente come assessore all’Urbanistica e Ambiente cittadino voluto delibere che al “cemento dovuto” all’edilizia vi siano più alberi e più verde con una delibera unica nella storia urbanistica di Monterotondo. Individua nel territorio cittadino le aree di piantumazione – e di compensazione per le aree costruende – di foreste urbane individuate: nel comparto M-località Nomentana-Cappuccini, comparto P-località La Pietrara Via Sele, Ambito A3 Tufarelle CPR C+2, ambito A3 Tufarelle CPR D, ambito A3 Tufarelle CPR+AB. E nell’edilizia si passa dalla piantumazione di un albero ogni 500 metri cubi, ad un albero ogni 200 metri cubi. Certo come sempre le idee innovative pare che attirino anche le opposizioni che cercano poi di farle proprie. E mi pregio far nome e cognome di un esimio oppositore dei banchi del Consiglio comunale: Angelo Capobianco, persona che tra le decine di incarichi politici che ricopre, trova il tempo e il modo di proporre cose, che ad esempio il sottoscritto ha di già formalizzato e applicato, o di minimizzarle trovandone le lacune. E certo vorremo e sempre più valorizzare i nostri monumenti storici e quali essi siano dalle chiese, agli archi, ai palazzi, ma non è cosa semplice per gli enormi costi (che pur supportati a volte a livello regionale, statale o del PNNR) in un modo o nell’altro alla fine ci accorgiamo sempre di aver dovuto mettere mano al bussolotto. Il nuovo Museo Archeologico nelle sale di Palazzo Orsini è un vero capolavoro. E il nuovo grande Parco cittadino di congiunzione allo scalo un parco-polmone di verde e salubrità, un unicum che rimarrà indelebile e inalterato nei secoli. Queste cose spesso lasciano i comuni cittadini insoddisfatti, i quali vorrebbero più strade e più parcheggi e più asili e più assistenza, e allora diventano questi giocoforza i nostri obiettivi quotidiani.

Mi permetta insisto. Privilegiate dunque il facile consenso come prerogativa al vostro continuo governare con la vostra compagine: PD, i Verdi suo partito, e con le civiche di Rete dei cittadini, e Demos, all’effettuare scelte che portano lontano e che non porterebbero voti?
Il Cavalli si “turba” e appunto smette i panni “che non è solito portare” – n.d.r.
Eh ma allora pare cai studiato ma non hai capito un c. E si che pe esse eletti ciavemo bisogno de fa sti giochetti. Guarda che l’opposizione da mo che nce sta più, ognuno va pe conto suo! “Bei capelli” e i sua che so cinque contati da na parte, poi ce la destra che so dieci e cianno dentro tre correnti, e poi Forza de che, che manco se sa. L’urtimo candidato loro forte Di Ventura, al dunque glianno votato pure contro. E poi chiamamo pure opposizione i rifondaroli e quelli de potere al popolo, che cianno più bandiere e slogan che voti, e de che me stai a parlà.
Stamme a sentì, io per esempio ogni giorno ciò a che fa co li costruttori e l’edilizia e insieme ai privati e imprenditori e seri e meno. Io glie applico i regolamenti comunali e devono adeguasse a fa le cose per bene e sovrapponendo al cemento necessario tanto, ma tanto verde.
Io non lo volevo un assessorato del genere, sempre nell’occhio del ciclone, che pare sia tu che abbia determinato e ambiti edificabili e quote, ma proprio i vertici del mio partito mi hanno quasi ingiunto di presiedervi dicendo che la nostra forza politica è propriamente votata alla natura ed al suo ripristino ed espandersi.
Cerco quindi di interpretare al meglio il mio ruolo cittadino anche grazie all’ausilio di preparati politici quali Carlo Lucherini (ex sindaco, senatore – n.d.r.) e Mauro Alessandri (ora assessore ai lavori pubblici,già sindaco della città e vicesindaco metropolitano di Roma – n.d.r.).
Senta a conclusione vorrei adesso…
E no, adesso un c. io sto a lavorà, e tu che nun lavori te presenti alle sei n’giacchetta e cravatta, te sbafi dee pizzette un cornetto e ’nsisti, mo io me ne vado qua dietro a nfornà e tu vattene a…… dove te pare (e se ne va nel retro – n.d.r.).
Pur non avendomi indicato specificatamente il luogo in cui andare, propenderei ad averlo inteso. E mi rivolgo a parlare con il sopravvenuto fratello Peppino, insigne cultore del sapere e dei sapori gastronomici abbinati con ricerca al rinomato, dal 1882 Forno Cavalli, che è mio amico da lunga data!