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Il Sindaco di Accumoli (RI), Mauro Tolomei, racconta il futuro di Accumoli

Nato a Roma, 61 anni, moglie e due figli, ingegnere elettronico, ha lavorato spesso all’estero in aziende private: si chiama Mauro Tolomei e da pochi mesi è il sindaco della città di Accumoli, che nel 2016 fu epicentro del grande sisma che devastò il centro Italia.
Lo abbiamo incontrato nel container provvisorio che funge da Municipio, situato lungo la via Salaria, ai margini settentrionali del Lazio, adiacente al centro commerciale – anch’esso provvisorio – che ospita diverse attività qui delocalizzate dopo la distruzione della città e delle sue 17 frazioni. Un centro commerciale di piccole dimensioni, ma ricco di meraviglie gastronomiche, prodotti tipici del territorio che meritano decisamente una visita per fare scorta almeno di formaggi e salumi, prendere un caffè, apprezzare lo spirito che anima questa comunità lacerata da un disastro immane eppure saldamente legata a questa terra.

Abbiamo cominciato la nostra piacevole chiacchierata con il sindaco parlando di ricostruzione e identità, abbiamo quindi parlato di innovazione e sostenibilità per addentrarci poi nelle pieghe dei temi economici e del turismo, fino a parlare di sfide presenti e future.
Il sindaco Tolomei è molto pragmatico, concreto. Estremamente disponibile e ben disposto verso le responsabilità che il suo ruolo comporta.
Sindaco Tolomei, inizierei la nostra conversazione parlando del tema cruciale: la ricostruzione, che non riguarda solo le infrastrutture, ma anche il recupero dell’identità del territorio. Come pensa di bilanciare le necessità di modernizzazione con il rispetto delle tradizioni storiche e culturali di Accumoli?
Le tradizioni sono l’essenza di un popolo e faremo di tutto per tenerle vive. A conferma di ciò abbiamo inserito il museo virtuale tra le prime opere da realizzare. Il futuro e la modernizzazione devono necessariamente dialogare con il passato e con la storia di questo territorio.
Ci sono luoghi simbolici ad Accumoli che vorrebbe vedere rinascere per primi? Perché?
La torre civica e il palazzo del podestà, perché da sempre rappresentano questi luoghi.
Accumoli potrebbe diventare un modello di ricostruzione sostenibile. Ci sono progetti che puntano su energie rinnovabili, tecnologia o altri approcci innovativi?
Il Comune sta sostenendo al massimo due progetti dello Stato per portare la digitalizzazione in tutto il Comune, pensiamo di vedere le prime frazioni connesse già nel 2025. Ciò garantirà un accesso a internet ad alta velocità.
Il rilancio economico è una sfida enorme per i territori come Accumoli. Quali sono le sue priorità per la creazione di nuove opportunità lavorative?
Stiamo agendo su molteplici fronti. I più significativi sono la realizzazione del P.I.P: un’area attrezzata dove possono insediarsi delle attività produttive e artigianali e la realizzazione di infrastrutture (baite e piccoli alberghi) per incremento della capacità ricettiva.
Il turismo rurale e culturale potrebbe diventare un motore per il futuro. Come pensa di promuovere Accumoli in questo ambito?
Stiamo realizzando insieme ai sindaci dei paesi limitrofi dei pacchetti turistici integrati in modo da poter pubblicizzare e valorizzare tutti questi incantevoli posti.
È sindaco da pochi mesi: qual è stato il momento più difficile finora e quale quello che le ha dato più soddisfazione?
I momenti difficili sono gli scontri frequenti con la burocrazia. La maggiore soddisfazione è stata vedere l’espressione sul viso delle persone che dopo molti anni potevano tornare a deporre un fiore sulla tomba dei cari.
Uno dei temi più dibattuti sul territorio del cratere sisma 2016 è quello delle SAE (Soluzioni Abitative di Emergenza). Come approccia, insieme alla sua giunta, questa problematica?
Stiamo rivedendo il regolamento dove faciliteremo l’assegnazione delle Sae alle giovani coppie e ai lavoratori che intendono trasferire il loro nucleo familiare nel nostro comune.
Le politiche nazionali spesso non tengono conto delle realtà dei piccoli comuni. Qual è il messaggio che vorrebbe mandare al Governo per accelerare le pratiche, spesso afflitte da una pesantissima burocrazia?
Di fare meno slogan ma entrare nel merito delle realtà locali e mettere in campo soluzioni mirate.
Immaginiamo Accumoli tra dieci anni: quali sono le cose che spera siano cambiate e che rendano il paese un modello positivo?
Il primo pensiero e quello di rivedere tutto il comune di Accumoli splendido come era prima del sisma. Mi piacerebbe inoltre che l’esperienza del sisma abbia reso le persone più coese.
Un messaggio di saluto ai nostri lettori…
Questi luoghi sono incantevoli e spero di riuscire a farli conoscere al maggior numero di persone sia italiane che estere!!!!

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