Dove andare per interesse o svago: Secinaro (AQ)
Sezione Laziale dell’ASPTI (Associazione Sviluppo Promozione Turistica Italiana)
SECINARO (AQ)
Tagliacozzo-Avezzano Celano
Comune di 314 abitanti, comunità Sirentina, ricade nel Parco Regionale Sirente Velino
(Coordinate 42°09’ 14” Nord 13°40’ 54” Est)
Il laghetto di Secinaro e il meteorite che cambiò la storia del mondo
La nostra Storia è composta dai racconti e nelle trascrizioni dei fatti reali (compendiati e certi) e di leggende (che hanno quasi sempre una base reale ma non ve n’è una circostanziata ed analitica prova). Siamo nel 312 d.C. e a Roma il 28 ottobre vi sarà l’epica battaglia tra Costantino il Grande (280-337) e Massenzio (278-312) per il dominio dell’Impero.
Nei giorni precedenti – scrive il cronista dell’epoca Eusebio – Costantino osserva un fenomeno celeste: una grossa scia luminosa, un meteorite che si è incendiato nell’impatto atmosferico come avviene e al cui interno egli vede una croce, e come lieto presagio egli la fa apporre sulle insegne del suo esercito. In hoc signo vinces era il vaticinio tra sogno e realtà, che farà poi indurre l’imperatore dopo la vittoria a privilegiare la religione cristiana come quella di stato, e a farne cessare la persecuzione operata dagli antecedenti imperatori. Una svolta che cambiò la storia – v’è da dirlo – del mondo. E ci trasferiamo ai nostri giorni a Secinaro un piccolo centro agricolo di 300 abitanti nella Valle Subequana alle pendici nord orientali del dolomitico e meraviglioso Monte Sirente (2349 m.) con in vetta una delle più interessanti faggete d’Italia.
Il toponimo deriva da Sicina-ara altare dedicato a Sicina o Sicinna ninfa del corteo della dea Cibele al seguito di Dioniso.

Il borgo medievale racchiude la chiesa di S. Nicola di Bari (XIV-XV secolo), la chiesa della Madonna della Consolazione (XIV- XV secolo) e la Torre medievale (XI-XII secolo).
A metà costa v’è un altopiano carsico detto i Prati del Sirente costeggiato da una strada provinciale (SP 11 Sirentina), dove vi sono dei crateri pieni di neve o d’acqua secondo e periodo e grandezza e che vengono descritti in maniera diversa dagli studiosi, per alcuni di origine antropica e per dissetare gli armenti che sin dal Paleolitico superiore all’età del rame e del ferro frequentavano la zona, per altri di origine vulcanica.
Come il più ampio tra essi di circa 140 metri di diametro e colmo d’acqua, che viceversa un geologo norvegese Jens Olmo nel 1990 intuì essere stato creato dall’impatto di un meteorite con un diametro di circa 10 metri, ciò per la precipua caratteristica dei bordi rialzati di tale conformazione. Con lui convennero i ricercatori geologi Angelo Pio Rossi e Goro Kamatsu dell’International Research School of Planetary di Pescara e ad analisi al radiocarbonio che situano l’impatto avvenuto nel IV secolo d.C.
Corrispondente all’episodio narrato dal cronista Eusebio sul fenomeno celeste visto dall’imperatore Costantino in quel tempo!
Il prestigioso National Geographic ha edito un documentario: Fireball of Chris (la palla di fuoco di Cristo e che è visibile in Youtube) che accosta la formazione del bacino lacustre con l’episodio della battaglia di Costantino e il mito della dea Sicina professato in quei luoghi con un tempio e che subito dopo, le analisi archeologiche documentano, scomparve (distrutto dallo sciame meteorico avvenuto in quell’epoca?).
Insomma oltre ai dilemmi della storia e delle sue appendici, il posto è meraviglioso, una natura incontaminata di verde ed acque da visitare… guardando in alto che… “nun se sa mai” come si dice a Roma e come successo 1713 anni fa ! E poi a mangiare nel medievale paesino le specialità del luogo.